" Piazza Affari: Ftse Mib, prima all’inferno, poi in purgatorio" di Giancarlo Marcotti

Pubblicato il da borsaforextradingfinanza

FotoSketcher - giancarlomarcotti-copia-1“Domani torna New York con i suoi dati sull’occupazione, e sarà il gran giorno della Bce, scommettiamo che si alza la volatilità di nuovo?”

 

Queste le parole con le quali avevo chiuso il commento alla giornata di Borsa di ieri, non pensate che mi compiaccia nell’autocitarmi (pratica solitamente antipatica), era solo per dire che la previsione da me fatta alla vigilia era quasi scontata.

 

E seppur non ci sia stata alcuna sorpresa sia da parte della Bce che riguardo ai dati macro in uscita negli Usa, il mercato è comunque “partito per la tangente”.

 

Ora si darà la colpa alle parole di Draghi considerate troppo “prudenti”, ma cosa poteva dire il Presidente della Bce? Va tutto ben Madama la Marchesa?

 

La disoccupazione in Europa è già quella che è e non si potrà certo sperare che migliori di colpo, la ripresa economica è quella che è, e non si potrà sperare che migliori improvvisamente, se vogliamo possiamo dire che diminuirà l’inflazione, sembra una buona notizia, ma non lo è, perché se con tutte le iniezioni di liquidità effettuate dalle banche centrali e le politiche monetarie espansive, non riparte l’inflazione, beh, avete capito com’è messa l’economia.

 

Però quello che doveva fare Draghi l’ha fatto, appena è arrivato ha buttato giù i tassi ed ora è sceso al nuovo minimo storico sotto l’1%, fare lo 0,50%, a mio avviso, non avrebbe cambiato nulla, perlomeno nel medio periodo.

 

Comunque non dobbiamo neanche farci intimorire dal ribasso di Piazza Affari, certo il nostro Ftse Mib (-2,03%) ha lasciato sul terreno oltre due punti percentuali, ma Parigi è scesa del dell’1,1%, Francoforte dello 0,4% e Londra è addirittura salita dello 0,2%, quindi il resto d’Europa non ha subito contraccolpi importanti.

 

Noi, al solito, abbiamo i nostri titoli bancari estremamente ballerini, ecco un esempio: Unicredit (-5,13%), Ubi Banca (-4,82%), Banca MPS (-4,40%) e Intesa (-4,40%), è chiaro che performance di questo genere “bruciano” tanti punti di indice.

 

Molto male anche Enel Green Power (-4,13%), Mediaset (-3,69%) e Telecom (-3,32%).

 

E le altre Banche? Mi chiederete, qualcuna è andata in controtendenza? Macché, Banca Popolare di Milano (-3,56%), Bper (-3,32%), Banco Popolare (-3,22%) e Mediobanca (-2,70%) nessuno esce quindi illeso dalla seduta odierna, e le ferite da leccare sono profonde.

 

Guardiamo, tanto per consolarci, anche alla parte alta della classifica odierna, qualche segno verde lo troviamo, in particolare cresce Ansaldo (+3,87%) e la controllante Finmeccanica (+2,21%).

 

Rialzi inferiori al punto percentuale anche per Prysmian (+0,73%), Autogrill (+0,62%), Diasorin (+0,43%), Luxottica (+0,36%), e Fiat Industrial (+0,32%).

 

Al momento il bilancio settimanale per il nostro Ftse Mib è tornato in negativo, auguriamoci un recupero nell’ultima giornata di settimana.

 

Colgo però quest’occasione per informarvi che improrogabili impegni mi costringeranno a non poter pubblicare domani il commento alla giornata di Borsa, sia per quanto riguarda Piazza Affari che per quanto concerne Wall Street.

 

Alla prossima settimana, quindi.

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