Portogallo: il governo resta in carica e il popolo paga i debiti

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http://www.rinascita.eu/mktumb640a.php?image=1314890424.jpgIl governo lusitano di Pedro Passos Coehlo (nella foto) tenta l’impossibile pur di mantenere in vita il suo traballante esecutivo.

Dal canto suo l’ex ministro Paulo Portas, la cui rinuncia alla poltrona delle Finanze ha fatto quasi cadere il governo, è stato promosso a un ruolo determinante nella gestione dei 78 miliardi di euro del “programma di salvataggio”. Una decisione questa presa nella speranza di sanare la spaccatura tra i due partiti della coalizione di governo, affinché l’esecutivo non cada e finisca per evitare le elezioni anticipate. Ma tutto questo resta un’illusione a causa di alcune palesi divergenze in seno al governo.

Tuttavia per ora è stata rimandata la crisi di governo, grazie alla nomina di Portas quale vice primo ministro, incaricato di coordinare la politica economica.

Portas, leader del Partito popolare conservatore (CDS-PP) e partner di coalizione di minoranza, rappresento colui che sorveglia i negoziati con la cosiddetta troika dell’usura (Ue, Bce e Fmi) che dovranno riprendere il prossimo 15 luglio.

Dopo una settimana di crisi che ha visto i rendimenti dei titoli del Portogallo raggiungere l’8%, il primo ministro ha annunciato la promozione del Portas in linea con un accordo di coalizione che intende evitare le elezioni due anni prima del previsto e mantenere il “programma di salvataggio” come previsto dagli accordi sottoscritti con i Signori del danaro. In più il presidente del Consiglio ha nominato anche António Pires de Lima, un anziano deputato del CDS-PP, quale nuovo ministro dell’Economia del Portogallo.

L’obiettivo di Portas è quello di rimanere in carica per realizzare quelle ampie riforme iperliberiste volute dalla troika ai danni del welfare che dovrebbero costare 4,7 miliardi di euro in tagli alla spesa pubblica con un potenziale licenziamento di decine di migliaia di lavoratori statali. Nel complesso, sono previsti ulteriori cambiamenti voluti sempre da Portas, il cui partito ha espresso però riserve per l’impatto che avranno sulla crescita gli aumenti della tassazione su pensionati e piccole imprese, un ruolo importante nella gestione delle riforme dure necessarie per completare il programma di salvataggio. Tuttavia la crisi è costata cara al governo attuale che rischia di crollare da un momento all’altro. Nonostante l’accordo che ha portato l’ex ministro delle Finanze alla poltrona di vice premier i due partiti della coalizione continuano a litigare sul futuro della crescita del Paese che proprio a causa della cura da cavallo inflitta al Paese stenta sempre più ad arrivare, portando invece ad un costante aumento di recessione e disoccupazione ai danni del popolo lusitano.

Autore: Andrea Perrone

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