Multe Autovelox: ecco come fare ricorso

Pubblicato il da borsaforextradingfinanza

http://www.6sicuro.it/wp-content/uploads/2013/09/multe_autovelox.jpgNon è un gran momento quello in cui ci vediamo recapitare una multa. Ma non bisogna farsi prendere dallo sconforto ed è opportuno non farsi trovare impreparati: una buona informazione è l’arma migliore per contrastare eventuali abusi e per far valere i propri diritti.

Sugli autovelox e sulle multe ad essi collegati, esistono una serie di informazioni utili che possono agevolare l’automobilista nella decisione di opporsi oppure no.

Caratteristiche autovelox

Gli autovelox non sono tutti uguali e affinché le multe siano valide devono avere determinate caratteristiche – purtroppo non sempre presenti – e molto spesso diventano oggetto di cronaca locale circa gli abusi delle Amministrazioni comunali al fine di “fare cassa”. In particolare, gli autovelox:

  • devono essere omologati dal Ministero dei Trasporti, sembra un’ovvietà ma purtroppo non lo è;
  • devono essere segnalati in maniera evidente agli automobilisti con cartelli e/o segnali luminosi e, se si tratta di autovelox mobili in dotazione ad una pattuglia, questa dev’essere anch’essa ben visibile (insomma: la pattuglia non deve mimetizzarsi fra i cespugli);
  • l’apparecchiatura non può essere gestita da terzi, ma solo dagli organi che svolgono funzioni polizia stradale.

Per quanto riguarda la segnalazione dello strumento di rilevazione della velocità, dalla Cassazione arriva una cattiva notizia per gli automobilisti. La Superma Corte, infatti, con la sentenza n. 10199 del 30/04/13, ha stabilito che è valida la multa fatta con l’autovelox installato sulla volante della polizia (modello ProVida) anche se la presenza dell’apparecchio non è segnalata.

Come evitare le multe

Parlando di tutor e autovelox vi avevamo fornito una serie di “dritte” per risolvere il problema alla radice evitando di prendere delle multe:

  • rispettare i limiti ed evitare di rompersi il collo per arrivare dieci minuti prima (sembra banale ma a quanto pare quando siamo in ritardo ce ne dimentichiamo);
  • leggere i quotidiani locali, soprattutto quelli online, oppure controllare il sito della Polizia di Stato; viene segnalata puntualmente la presenza dei rilevatori di velocità;
  • utilizzare i navigatori satellitari che forniscono la localizzazione di molte postazioni fisse lungo strade e autostrade;
  • chi possiede un iPhone può affidarsi a iCoyote, applicazione mobile che informa il conducente della presenza di autovelox fissi e mobili;
  • strumenti elettronici installabili sul cruscotto o sul muso dell’automobile, chiamati in gergo “avvisatori” o “intercettatori”; sono stati pensati per evitare di essere rilevati dalle “macchinette”.

Elementi fondamentali della multa

La multa, per essere valida, deve contenere alcune informazioni basilari:

  • il modello dell’apparecchio utilizzato e la relativa omologazione rilasciata dal Ministero dei Trasporti;
  • la tollerabilità in percentuale dello strumento, ricordando che alla velocità rilevata va applicata a favore del trasgressore una percentuale di riduzione del 5%, con un minimo di 5km/h;
  • la verifica della funzionalità del rilevatore;
  • la modalità di utilizzo del rilevatori (in particolare per i Telelaser);
  • il provvedimento del Prefetto che indica le strade dove non è possibile fermare il guidatore per la contestazione, poiché l’infrazione deve essere contestata immediatamente dalla pattuglia. Oltre alle autostrade, infatti, anche su alcune strade extraurbane non è possibile organizzare posti di blocco a causa della pericolosità in caso di intimazione a fermarsi per le auto in corsa.

Ci sono poi degli elementi comuni con altri tipi di multe che invalidano il verbale: mancata indicazione del giorno, del luogo o della località dell’infrazione, della targa o della norma violata.

Come fare ricorso

Se si ritiene dunque che le sanzioni applicate siano ingiuste, oppure viziate nella forma, è possibile contestarle presentando ricorso:

  • se il verbale è stato consegnato su strada, i termini decorrono dal giorno successivo alla data dell’infrazione;
  • se il verbale è stato spedito per posta, i termini decorrono dal giorno successivo alla data in cui il verbale si considera notificato.

Per il ricorso ci si può rivolgere al Prefetto oppure al Giudice di Pace, ricordando che:

  • non si può fare ricorso ad entrambi;
  • non bisogna pagare la multa se si intende ricorrere;
  • i residenti in Italia hanno 30 giorni per presentare il ricorso al Giudice di Pace, mentre i residenti all’estero ne hanno 60;
  • i termini per presentare ricorso al Prefetto sono 60 giorni sia per i residenti in Italia, sia per i residenti all’estero.

Per facilitarvi vi linkiamo il modello per il ricorso al Prefetto e quello per il Giudice di Pace.

Pagare o fare ricorso?

A seguito dei nostri articoli sugli autovelox abbiamo rilevato molte domande, curiosità ed episodi.
Posto che a questo punto conosciamo le caratteristiche dell’autovelox, quelle della multa e le modalità per proporre il ricorso, si fa strada la solita questione, il solito dubbio dell’automobilista multato: pago o faccio ricorso?
Di seguito una carrellata di suggerimenti emersi dalle vostre domande.

  • Un consiglio su tutti: nei casi dubbi, quando ritenete che ci siano spazi concreti per proporre ricorso, è opportuno rivolgersi ad un’associazione dei consumatori che magari ha già trattato un caso simile con i propri legali.
  • Un utilissimo metodo di difesa è quello di leggere attentamente la multa per individuare gli eventuali “buchi”, gli appigli per poter proporre ricorso;
  • Avere una buona memoria o prendere appunti nel caso ci si accorga di essere stati “beccati”, poiché potrebbero esserci state delle modifiche alla segnaletica successive all’episodio e bisognerà cercare le relative delibere per dimostrare di avere ragione;
  • Valutare bene l’importo della multa, la possibilità di proporre ricorso e il tempo necessario per opporsi; visto quanto è prezioso il nostro tempo, in alcuni casi sarebbe opportuno demordere e pagare. ( Fonte: www.6sicuro.it)

Autore: Michela Calculli

Dagli studi professionali tra Milano e Torino al blog personale, passando per un'esperienza televisiva che ha segnato la svolta. Tre grandi passioni: la scrittura, il fisco, la semplicità. Meglio nota in Rete come @mammaeconomia, sempre in equilibrio tra famiglia e professione tra comunicazione e aggiornamento fiscale.

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