Legge "salva imprese", sanatoria ombra per i Ministri? - di Fabrizio Arnhold

Pubblicato il da borsaforextradingfinanza

http://ts2.mm.bing.net/th?id=H.4594546549850697&pid=15.1Potrebbe essere anche inteso come una sanatoria mascherata da mezzo miliardo di euro. L’articolo 5 del decreto legge “salva imprese”, quello per ripagare i debiti della Pubblica amministrazione varato pochi giorni fa dal governo e appena approdato alla Camera ha fatto arrabbiare il Pd che annuncia un’interrogazione urgente al ministro dell’Economia, Vittorio Grilli. La questione riguarda il fenomeno delle spese fuori bilancio, i cosiddetti “debiti ombra”, emersi dall’inchiesta di Milano Finanza, stimati attorno alla ventina di miliardi sul centinaio vantato dalle imprese.

Si sfiora il caso politico. Effettivamente basta andare a leggere i primi due commi del decreto per insinuare qualche dubbio: ma i debiti non dichiarati in bilancio riguardano solo le Pubbliche amministrazioni o anche i ministeri? L’articolo 5 recita: “Ai fini dell’estinzione dei debiti pubblici dei ministeri per obbligazioni giuridicamente perfezionate relative a somministrazioni, forniture, appalti e prestazioni professionali, maturati alla data 31 dicembre 2012, a fronte dei quali non sussistono residui passivi anche perenti – è scritto nella norma contestata dai deputati Pd -, ciascun ministero predispone un apposito elenco dei debiti scaduti in ordine cronologico con l’indicazione dei relativi importi”. Le liste del caso, perciò, saranno trasmesse entro il 30 aprile al ministero dell’Economia e alla Ragioneria generale dello Stato per essere evidentemente saldate. La cifra destinata è di 500mila euro, più o meno la metà di quanto finirebbe nelle casse statali con la Tares (Tariffa rifiuti e servizi).

Mentre le aziende chiedono al governo di aumentare lo stanziamento previsto di 40 miliardi di euro, contro i 90 stimati dalla Banca d’Italia, il PdL invoca meno burocrazia e il Pd vuole capire meglio come si debba intendere questa norma. Per chiarire una volta per tutte se si tratta di una sanatoria mascherata, poiché in questo caso la faccenda dei “debiti ombra” riguarderebbe anche le spese dei ministeri, con il conseguente crollo d’immagine. Gestire i soldi pubblici, d’altronde, non è affar semplice. Anzi, può diventare anche pericoloso. I reati per i funzionari della Pubblica amministrazione che fanno un uso improprio dei soldi pubblici sono all’ordine del giorno. Il politico che lucra con i soldi dei cittadini, quindi, corre dei rischi. Più di uno. E’ di qualche giorno fa, giusto per fare un esempio, la notizia che Francesco Belsito, l’ex tesoriere della Lega, risulta indagato per le ipotesi di reato di appropriazione indebita, riciclaggio e truffa aggravata ai danni dello Stato, proprio in relazione ai finanziamenti pubblici che la Lega percepisce come rimborsi elettorali. Senza entrare nel merito dell’indagine, è evidente che la mala gestione di euro pubblici può generare delle conseguenze penali rilevanti. Il dipendete comunale, o il funzionario della pubblica amministrazione che sfruttando il suo ruolo si appropria di qualche bene, auto o soldi che siano, commette un reato, quello di peculato, previsto dall’articolo 314 del codice penale. Senza scomodare la concussione o la corruzione perché potrebbero anche non riguardare i pubblici danari. Ma le tangenti sì, oppure i reati di truffa o turbativa d’asta. Insomma l’elenco è lungo e, purtroppo, troppo spesso gli amministratori della cosa pubblica finiscono nel registro degli indagati. Niente a che vedere con i debiti ombra, sia chiaro. Ma un po’ più di trasparenza, in questo caso, non farebbe male.

Fonte: http://it.finance.yahoo.com/notizie/legge-salva-imprese-sanatoria-ombra-150055235.html

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