La scure di Moody's, Fiat declassata gravoso il matrimonio con la Chrysler

Pubblicato il da borsaforextradingfinanza

http://onthesocialside.files.wordpress.com/2009/05/fiat_brand_wallpaper.jpg?w=300&h=300L'agenzia di rating Moody's declassa Fiat e non esclude un ulteriore taglio: a pesare è l'integrazione organizzativa e operativa con Chrysler, ma se questa andrà a buon fine le prospettive potranno stabilizzarsi. A Piazza Affari le ripercussioni sono immediate e il titolo lascia sul terreno a fine giornata il 6,22 per cento. Debole Exor (-2,22%), controcorrente invece Fiat Industrial (+3,32%).

Sergio Marchionne è negli Usa, dove a mezzanotte (ore sei in Italia) è scaduto il nuovo termine per il negoziato con il sindacato americano sul contratto dei lavoratori Chrysler. Dopo il nulla di fatto della scorsa settimana, l'ad del Lingotto spera di riuscire a chiudere, ma l'esito non è scontato: il leader di Uaw, Bob King, che l'altra volta ha scelto di concludere prima con Gm, la maggiore delle tre case di Detroit, ha ancora aperta la trattativa con Ford.

Il fronte sindacale è caldo anche in Italia: il tavolo convocato dal ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, sullo stabilimento avellinese Irisbus si è concluso con un nulla di fatto. I sindacati hanno detto di no alla proposta del governo di un rinvio al 31 dicembre della chiusura a condizione di un'apertura della trattativa con l'imprenditore Massimo Di Risio. La tensione è forte e ci sono stati scontri fra lavoratori e polizia. Continua da otto giorni la protesta delle tute blu di Termini Imerese, in vista dell'addio del Lingotto.

È il legame industriale e finanziario con Chrysler a spingere Moody's a tagliare il rating di Fiat da Ba1 a Ba2, con outlook negativo. «L'azione di oggi – spiega l'analista dell'agenzia Falk Frey – riflette l'idea di Moody's che l'affidabilità creditizia di Fiat e di Chrysler saranno sempre più allineate in futuro a mano a mano che le strategie e le operazioni dei due gruppi diventeranno progressivamente più interconnesse». Questo significa che i due gruppi «potrebbero dover sostenersi l'un l'altro in caso di difficoltà finanziarie», anche se il Lingotto non garantisce il debito della casa americana e la gestione finanziaria rimane separata. L'agenzia spiega che il giudizio Ba2 riflette anche «il rischio del business di Fiat, concentrato su un settore altamente ciclico come quello automobilistico», e «il tasso di rinnovo dei modelli relativamente basso rispetto ai concorrenti diretti. Questo riduce la sua posizione competitiva».

Inoltre il nuovo rating «prende in considerazione un sostanziale aumento della spesa per investimenti quest'anno e oltre». Il gruppo guidato da Sergio Marchionne sarà poi più vulnerabile di fronte «a una pressione competitiva crescente derivante da una domanda più debole, a un pressione sui prezzi in aumento e di una sovracapacità produttiva in crescita in Brasile, il suo mercato più redditizio». ( Fonte: www.gazzettadelsud.it)

Autore: Amalia Angotti

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