La coperta è corta - di Fabrizio Fiorini

Pubblicato il da borsaforextradingfinanza

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Sono locuzioni ormai entrate a far parte, nostro malgrado, del lessico politico: “la coperta è corta”; oppure: “non ci sono le coperture”. Appare ogni giorno più evidente come il problema sia strutturale, come la mancanza di liquidità sia un problema endemico al sistema. Insomma, chiaramente e semplicemente: non ci sono soldi.
Non ci sono e non ci saranno, fino a quando non verranno eliminate alla radice le cause della nostra mancanza di sovranità: la moneta-debito e i vincoli europei di controllo sul debito stesso.
Emblematico il caso, ormai grottesco, degli “ottanta euro” di Renzi. Al di là di ogni valutazione circa la reale efficacia e la reale ricaduta sociale del provvedimento, in verità molto scarsa visto che quella somma si “perde” nei mille rivoli di altre imposte, rileviamo che la prima preoccupazione del governo sia stata quella di come fare per trovare le “coperture”.
Le ipotesi sono state le più disparate, dalla riduzione delle detrazioni d’imposta all’aumento dell’imposizione ai redditi medi. Insomma, l’unico modo per “dare” sembrava essere il “togliere” altrove. Ora pare che si siano accordati sul dove reperire questi fondi: dai tagli alla sanità. Scelta saggia, non c’è che dire: un sistema sanitario d’eccellenza, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno, che dispone di enormi strutture e risorse. Sembra giusto penalizzarlo.
E’ stato rispolverato, per l’occasione, anche il vecchio refrain propagandistico delle “auto blu”, vendute all’asta e da cui sono stati raggranellati 370mila euro. Bella copertura, non c’è che dire, sufficiente a garantire gli 80 euro per un mese a un mezzo quartiere di Roma.
Toppe su toppe, insomma, spesso peggiori del buco. Raffazzonati e inconcludenti interventi buoni solo a far abboccare un popolo frastornato all’amo della propaganda, che non riesce a comprendere che uno “Stato” che lamenta mancanza di denaro per sottrarre i propri cittadini dalla povertà e per pagare il loro lavoro è, prima ancora che un abominio, una assurdità logica e giuridica.
Non occorrono elemosine a questo Paese, e non occorre neanche la prostrazione di un Renzi che è andato in ginocchio a Bruxelles a implorare un rinvio dei termini di pagamento del debito o uno “sconticino”. Occorre invece riprendere il prima possibile la piena sovranità sulla nostra moneta, denunciare con forza la grande truffa del debito e sottrarsi unilateralmente dai vincoli eurocratici che ci impongono povertà e miseria per poter onorare un debito detestabile.
Occorrerebbe quantomeno, come efficace misura di emergenza pur se non certo risolutiva, che i nostri Sindaci, forti del potere loro conferito dalla legge, emettessero monete locali per fronteggiare l’estrema mancanza di liquidità che soffoca il sistema economico e produttivo.
E occorre anche fare presto, prima che non resti più nulla da salvare. - See more at: http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=23354#sthash.8p2a3V8h.dpuf

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