Fonsai, sequestrato il 20% di Premafin. Salvatore Ligresti indagato per aggiotaggio

Pubblicato il da borsaforextradingfinanza

http://www.societacivile.it/img/foto/foto_focus/ligresti/ligresti.jpgLa Procura di Milano sequestra il 20% di Premafin, holding di controllo di Fonsai, in mano ai trust off-shore The heritage e EverGreen e indaga Salvatore Ligresti per aggiotaggio in concorso con Giancarlo De Filippo, uomo d'affari basato a Monaco e conoscenza di lunga data dell'immobiliarista siciliano.
Il pm Luigi Orsi, titolare delle indagini sul gruppo Ligresti, ritiene che i due trust abbiano manipolato il mercato sostenendo i corsi del titolo Premafin. Ipotesi avallata dalle indagini della Consob che aveva segnalato alla Procura gli acquisti a ripetizione tra novembre 2009 e settembre 2010 da parte dei due fondi, per la commissione e per la magistratura riconducibili a Salvatore Ligresti. Acquisti dettati, secondo la Procura, dalla necessità di mantenere tonico il titolo Premafin, dato dai Ligresti in pegno alle banche. La mossa di Orsi, che impedirà ai fondi di votare in assemblea, arriva a due giorni di distanza dalla richiesta di fallimento per Sinergia (che detiene un altro 20% di Premafin) e Imco, le due holding dell'ingegnere siciliano, già finito nel registro degli indagati per ostacolo all'attività di vigilanza della Consob. E nel giorno in cui il cda di Fonsai è riunito per rispondere alla proposta di salvataggio di Unipol, decidendo di andare avanti su questa strada.
I consiglieri erano chiusi in conclave da ieri pomeriggio proprio per esaminare il piano della compagnia bolognese, dopo le febbrili trattative degli ultimi due giorni per cercare di accorciare le distanze.
Sul tavolo c'erano le relazioni degli advisor Citigroup, per gli amministratori indipendenti, e Goldman Sachs, per il consiglio. Da mercoledì si rincorrevano indiscrezioni su possibili "varianti" al piano Unipol, per avvicinare le valutazioni di Bologna, che chiede almeno il 66,7% del maxi-polo con Fonsai, Premafin e Milano Assicurazioni, e quelle della compagnia dei Ligresti, secondo cui il peso del gruppo di Cimbri dovrebbe attestarsi tra il 55 e il 60 per cento. L'esito del consiglio non era scontato anche se, l'incognita del commissariamento che pende su Fonsai così come le iniziative della Procura, potrebbero spingere ad accelerare le decisioni. «Quella di Unipol è l'unica proposta concreta che c'è» ha detto Federico Ghizzoni, amministratore delegato di Unicredit, uno dei grandi creditori dei Ligresti, che, per quanto riguarda, Sinergia-Imco, ha sottolineato che «il dialogo con le banche è aperto e fattivo» per vedere se è possibile ricorrere al paracadute dell'articolo 182-bis per evitare il fallimento. Guarda all'esito del cda anche Matteo Arpe, ad di Sator, che con Palladio Finanziaria ha iniziato una lotta senza esclusione di colpi per contendere Fonsai a Unipol. «Aspettiamo di vedere le delibere che saranno assunte» ha detto Arpe ricordando che l'offerta per ricapitalizzare (450 milioni) Premafin. ( Fonte: www.gazzettadelsud.it)
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