Evitare gli errori su Unico 2012

Pubblicato il da borsaforextradingfinanza

http://www.fiscooggi.it/files/immagini_articoli/u24/unico_pf_boz.jpgI dubbi sulla compilazione del modello Unico, sorgono fino al momento della consegna e a volte permangono anche dopo. Di seguito i consigli utili per evitare errori.

Il primo controllo può avvenire tramite il confronto con la dichiarazione dei redditi dell’anno precedente. Questo può essere utile, sia per controllare i tipi di reddito che sono stati dichiarati in precedenza, sia per controllare se esistono crediti, riporti di perdite e variazioni di redditi fondiari.

Controllare anche i crediti d’imposta. I contribuenti che hanno fruito del credito d’imposta per nuovi investimenti, devono eseguire il relativo calcolo nel modello Unico precedente. Attraverso questo calcolo, si controlla anche se il contribuente ha sbagliato a stimare il credito d’imposta. In caso di errore, si dovrà ricorrere al pagamento della sola differenza e gli interessi. Con la compensazione, si ricorda che la presentazione del modello F24 deve essere presentato anche se il saldo è uguale a zero.

Per l’adeguamento dei ricavi o dei compensi ai parametri o agli studi di settore, i contribuenti che lo eseguono fuori dalla dichiarazione Iva, devono versare l’Iva per l’adeguamento con il codice tributo 6493, nel caso di integrazione Iva ai parametri, e con il codice tributo 6494 nel caso di integrazione Iva agli studi di settore.

Controllare il calcolo degli interessi, ricordando che la misura per la rateazione è dello 0,50 per cento mensile.

Controllare i riepiloghi, i crediti d’imposta e le ritenute: ogni importo deve concordare con il quadro relativo; la somma dei redditi deve corrispondere al totale indicato al rigo RN1.

Controllare se gli oneri indicati nel quadro RP sono quelli effettivamente sostenuti.

Le documentazioni dei versamenti effettuati e le spese deducibili non devono essere allegate alla dichiarazione, ma devono essere conservate in originale per tutto il periodo durante il quale gli uffici fiscali possono richiederla, cioé 4 anni, che diventano 5 in caso di omessa dichiarazione.

Verificare infine gli importi che si indicano nel quadro RX "rimborsi e compensazioni", nelle sue tre sezioni: utilizzo dei crediti e delle eccedenze; versamento annuale Iva; riporto di eccedenze della precedente dichiarazione; che non trovano collocazione nei quadri dell’Unico. ( Fonte: http://www.intrage.it)

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