Bave e scintille - di Nestor Fernandez

Pubblicato il da borsaforextradingfinanza

http://www.rinascita.eu/mktumb640a.php?image=1384364834.jpgCresce la povertà e aumentano i pruriti. Scarsa igiene dovuta alla mancanza di soldi? No, tutt'altro: depravazione da pancia piena.

In cinque anni il numero dei poveri nel nostro paese è passato da due milioni e mezzo a cinque milioni, la metà dei quali risiede al Sud, ma sapientoni e sproloquiatori del tubo catodico e dei salottini da trivio videoripresi, non hanno di meglio da fare che parlare di baby squillo, canuti zozzoni e sporcaccioni in odore di gaiezza. Il debito pubblico è arrivato al 133,3%, il più alto nell'Ue dopo la Grecia (169,1%)?

Non importa, non casca mica il mondo. Prima bisogna sapere quanti orgasmi consecutivi riuscivano a raggiungere insieme giovani viziosette e danarosi satrapi, la cui unica schiavitù, non se la prendano a male i moralisti del giorno dopo, è il consumismo sfrenato che tutto avvolge ed insozza. Soldi facili e vizi difficili, cachemire e lerciume, fine settimana da urlo e squallida quotidianità.

Una sorta di copertina patinata di un paese strafottente ed assuefatto allo schifo. Il 15% del nostro settore manifatturiero, prima della crisi il più grande in Europa dopo la Germania, è stato distrutto e circa 32mila aziende sono scomparse; una famiglia italiana su dieci dichiara di non potersi permettere un pasto adeguato almeno ogni due giorni; più di sei italiani su cento mangiano alle mense dei poveri; è aumentato del 9% il numero delle famiglie che hanno chiesto aiuto per mangiare; in totale sono 3,7 milioni le persone assistite con pacchi alimentari e pasti gratuiti nelle mense e sono 379.799 i bambini poveri tra zero e cinque anni.

“I soliti uccelli del malaugurio di Rinascita”, bofonchierà il telesauro medio, tutto assorto nell'apprendimento degli ultimi dettagli sulle tattiche di adescamento del disturbatore maniaco. Il paese è sprofondato principalmente per colpa di una classe politica incapace e corrotta, su questo non ci piove, ma anche il popolo bue ha grandissime responsabilità.

Voltarsi dall'altra parte mentre il vicino sprofonda nella disperazione; attraversare il marciapiede per non passare davanti all'anziano che chiede l'elemosina; imprecare e sollecitare l'intervento delle forze dell'ordine per disperdere quel corteo di uomini e donne buttati fuori dalla fabbrica a cui hanno dato il meglio dei propri anni, è vigliacco e vergognoso.

E' un insulto al senso comunitario, è uno sputo alla socialità, è complicità con gli affamatori. Questo quotidiano, è stato fatto a pezzi nel silenzio complice di chi percepisce lauti stipendi per parlare un giorno sì e l'altro pure di pluralismo dell'informazione (naturalmente a senso unico...) perché ha osato dare priorità ai problemi piuttosto che ai pruriti, perché ha dato voce alle categorie produttive invece che alle lobby.

Un affronto insopportabile per chi, per manovrare senza disturbo, foraggia unicamente gli untori di stupidità e lerciume. Tanti, troppi continuano sciaguratamente a dormire ma noi non demordiamo.

A chi continua a srotolare altro nastro adesivo per tapparci la bocca ed immobilizzarci le dita, rispondiamo utilizzando le parole che l'anarchico Clément Duval pronunciò nel 1887 durante il suo processo. “Non vi riconosco il diritto di interrogarmi, perché qui, sono io l'accusatore”. Accusiamo (e continueremo a farlo in un modo o nell'altro...) questa società matrigna e corrotta, “in cui l'orgia, l'ozio e la rapina trionfano impuniti, e anzi venerati, sulla miseria e sul dolore degli sfruttati”. “Voi sapete bene che mentite”, voi sapete meglio di noi che è furto “lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, che se al mondo vi sono dei ladri, questi vanno cercati tra coloro che oziando gozzovigliano a spese dei miserabili, i quali producono tutto, con le proprie mani martoriate”. [...]

Come Duval, non tenderemo “la mano a chiedere l'elemosina” e continueremo a pretendere che sia riconosciuto a chi lavora onestamente e a chi studia con abnegazione per costruirsi un futuro dignitoso, il diritto a riprendersi ciò che gli è stato tolto “da una congrega di accaparratori, ladri e corrotti”.

- See more at: http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=22646#sthash.RRSyVtFp.dpuf

Per essere informato degli ultimi articoli, iscriviti:
Commenta il post