Dodd-Frank Act, contrasti fra banche e Fed

Pubblicato il da borsaforextradingfinanza

http://www.valori.it/immagini_articoli/201105/fallimenti-bancari.jpgC'è tensione fra la Federal Reserve e i principali colossi bancari statunitensi. Il motivo risiede in una norma prevista dal Dodd-Frank Act, che dovrebbe entrare in vigore nel prossimo anno. E che limita l'esposizione che le banche possono avere nei confronti di ogni controparte.
Tale legge prevede che ogni banca non possa avere nei confronti di un singolo soggetto un'esposizione superiore al 25% del proprio capitale, calcolato secondo i criteri imposti dai regolatori. La Fed ha proposto di andare oltre, con una restrizione addizionale pari al 10% per l'esposizione che i gruppi finanziari i cui asset superano i 500 miliardi di dollari possono avere l'uno nei confronti dell'altro. Stando ad alcune fonti del Financial Times, tre settimane fa si sarebbe tenuto un incontro tra il governatore della Fed Daniel Tarullo e i direttori finanziari di Goldman Sachs, Morgan Stanley e di altre sei banche. Queste ultime hanno paventato il rischio che, così facendo, si intacchi la liquidità.
In uno studio preliminare non ancora pubblicato, l'associazione di categoria The Clearing House - sulla base dei dati forniti da cinque istituti di credito - stima che attualmente le infrazioni a tale limite siano 65, con 22 differenti controparti. In totale, le banche dovrebbero tagliare credito pari a 1.200 miliardi di dollari. Se l'esposizione venisse calcolata seguendo i loro modelli interni, si sforerebbe “solo” di 450 miliardi di dollari. Tale relazione verrà ampliata e trasmessa alla Fed nel giro delle prossime settimane.
Gli analisti della Clearing House contestano proprio la metodologia di calcolo della banca centrale americana: ma finora quest'ultima non si è mostrata disponibile a lasciare che siano le banche a usare i loro criteri, temendo che – in tal modo – sia più facile aggirare le regole. Le autorità si sono dette più aperte all'eventualità di fare un'eccezione nel caso in cui la controparte in questione sia una clearing house: vale a dire una cassa di compensazione che ricopre un ruolo di intermediario fra venditore e acquirente, per ridurre il rischio comportato dalle transazioni. Un altro tema caldo (e sul quale le banche sperano di ottenere l'appoggio dei governi) è il fatto che le limitazioni della Fed valgano anche per i titoli di Stato di alcuni Paesi esteri.  ( Fonte: www.valori.it)

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