Bernanke aiuterà ancora le banche - di Giuliano Augusto

Pubblicato il da borsaforextradingfinanza

http://www.rinascita.eu/mktumb640a.php?image=1371746258.jpgLa Federal Reserve continuerà ad aiutare le banche con una politica monetaria “accomodante”, continuerà a comprare i titoli del Tesoro Usa e continuerà a tenere bassi i tassi di interesse. Ben Shlomo Bernanke, presidente della Fed, ha ribadito quale è e quale sarà la strategia della Banca centrale nei prossimi mesi anche quando a sostituirlo, da gennaio prossimo, arriverà Janet Yellen. La tecnocrate di Brooklyn, ascoltata dai senatori per ottenere il via libera alla nomina, si è presentata all’insegna della più accesa continuità. Del resto, non potrebbe essere diversamente visto che le banche Usa sono le socie, quindi le proprietarie di fatto, della Federal Reserve. Bernanke che in luglio aveva annunciato che la Fed avrebbe tagliato da 85 a 75 miliardi di dollari l’importo in acquisti di titoli pubblici, si era rimangiato in ottobre l’impegno preso con la considerazione che l’economia cresce troppo poco e che la disoccupazione è ancora troppo alta, secondo i canoni di una economia come quella Usa che è caratterizzata da una alta mobilità sociale e da una estrema precarietà e flessibilità del mercato del lavoro. L’economia Usa, questa è la tesi di Bernanke, ha ancora una grande necessità di essere “drogata”, il virgolettato è nostro, per resistere e per riprendersi. E Bernanke, tra il serio e il faceto, ha sostenuto che la Fed si preoccupa delle condizioni della classe media e dell’aumento delle disuguaglianze sociali, che sono in continuo aumento. In ogni caso, ha assicurato, i tassi di interesse resteranno bassi anche dopo che gli acquisti di titoli, pubblici e privati, verranno sospesi o diminuiti. Il problema è quindi quello dei tempi tecnici. La politica monetaria, ha insistito il tecnocrate, deve tornare alla normalità. Bernanke ha detto di condividere quanto detto dalla Yellen alla commissione bancaria del Senato sul fatto che il cammino più sicuro verso un approccio più normale alla politica monetaria è quello di fare oggi tutto il possibile per promuovere una ripresa economica più forte. In altre parole, rafforzare il sistema finanziario e salvarlo da se stesso. Ossia dalle conseguenze della propria avidità e delle proprie speculazioni. Le stesse che hanno innescato la crisi finanziaria del 2007-2008. Il tasso di disoccupazione, ha insistito Bernanke, è sceso ora al 6,5%. Un calo dello 0,8%, da quando la Fed si è messa a comprare titoli del Tesoro, e che ha favorito la creazione di 2,6 milioni di posti di lavoro. La Fed smetterà o meglio diminuirà gli acquisti quando si vedranno significativi progressi nell’economia. Progressi che, in conseguenza del continuo calo delle esportazioni, potranno aversi soltanto sul piano interno. Ma se le risorse pubbliche, invece che andare verso le imprese produttive e verso i cittadini, finiranno nelle capaci tasche degli squali di Wall Street, l’economia non potrà che peggiorare e le disuguaglianze economiche e sociali e la povertà non potranno che aumentare. Fino a quando l’intero sistema imploderà su se stesso.

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