Agenzie di rating contro l’Italia - di Marco Angelotti

Pubblicato il da borsaforextradingfinanza

http://www.rinascita.eu/mktumb640a.php?image=1329237930.jpgIl Debito pubblico sopra il 130% del Prodotto Interno Lordo. Una disoccupazione crescente che si alimenta della chiusura di migliaia di imprese strozzate da una concorrenza estera basata sui prezzi bassi. Una povertà di massa che raggiunge livelli eclatanti in città come Torino dove l’attuale ridimensionamento e la inevitabile chiusura futura di Mirafiori hanno spazzato via buona parte delle aziende dell’indotto. Siamo l’unico Paese in Europa che non riesce a fare ripartire l’economia, sia pure in misura minima ma tale da lanciare un segnale di speranza. Con queste premesse, è inevitabile che le agenzie di rating Usa a breve emetteranno un nuovo giudizio negativo sull’Italia, giudicando i nostri titoli di Stato decennali, i BTP, come “titoli spazzatura”. Non sarebbe la prima volta che, a prescindere dalla situazione reale di un Paese europeo, le varie Moody’s e Standard&Poor’s, esprimono un giudizio negativo mirato sulle prospettive dell’economia e sulla solvibilità di un titolo di Stato. Non è la prima volta che giudizi provenienti da oltre oceano si rivelano essere basati sul nulla. Nel 2007 Moody’s, ad esempio, giurava e spergiurava sulla solidità patrimoniale e finanziaria di Lehman Brothers. La stessa banca d’affari e di speculazioni che di lì a poco venne travolta dal fallimento che nemmeno i servi di Wall Street alla Casa Bianca riuscirono ad impedire. Adesso le società di rating, anche per punire le titubanze italiane sulla Siria, accompagneranno il declassamento a spazzatura dei titoli italiani, attualmente siamo appena un gradino più in alto, con la considerazione, l’invito e la minaccia, che l’Italia per dare un segnale di buona volontà, debba vendere le sue aziende pubbliche. Eni, Enel e Finmeccanica. Alla fine è sempre lì che si finisce. Privare l’Italia delle imprese che le permettono di avere una politica estera con ampi spazi di autonomia. Senza tali aziende, l’Italia diventerebbe più irrilevante di quanto già non sia. Due giorni fa, Enrico Letta, fedele alla linea, e dotato delle necessarie antenne per annusare l’aria che tira, ha annunciato che il governo, sempreché duri, andrà avanti con le privatizzazioni. - See more at: http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=22352#sthash.0ERb7TRt.dpuf

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