BORSE: SERVE UN'INVERSIONE DI TENDENZA. 27/ 08/ 2010

Pubblicato il da borsaforextradingfinanza.over-blog.it

Un'ottava decisamente anomala quella alla quale abbiamo assistito sui mercati borsistici mondiali, è vero che sono prevalsi i ribassi, ma a dispetto di un sentiment decisamente negativo i cali sono stati davvero contenuti e due Piazze (Madrid e Londra) hanno fatto registrare anche leggeri rialzi.

 

I listini maggiormente penalizzati sono stati quelli asiatici, ma forse più per una motivazione “temporale”, visto che l'ultima seduta è risultata in crescita per le Piazze occidentali.

 

Dal punto di vista del sentiment la situazione è perlomeno “strana”, da un lato abbiamo dati macro costantemente negativi provenienti dagli Usa, mentre sono generalmente migliori quelli europei, ma la sensazione è che ciò sia attribuibile al classico sfasamento temporale del ciclo economico, quindi si ritiene che dagli Stati Uniti stiano per esaurirsi le “negatività” e dal Vecchio Continente ci si appresti ad un periodo meno florido.

 

Una conferma di questa ipotesi arriverebbe dall'ondata davvero straordinaria di acquisizioni che vengono quasi quotidianamente annunciate da Oltreoceano, dal fatto che queste riguardano un po' tutti i settori e, soprattutto, che vengono concluse quasi esclusivamente in contanti.

 

Tali segnali indicano: che ci sia fiducia della ripresa del ciclo produttivo, che il recupero sia “generale” ed interessi quindi l'intera economia, ed in particolar modo che le “big” hanno liquidità da investire.

 

In Europa, forse, fanno meno paura i conti pubblici degli Stati nazionali, le aste dei titoli pubblici dei cosiddetti Paesi “periferici” (brutta espressione, ma ormai entrata nel linguaggio tecnico) sono andate bene e la Bce si è dotata delle stesse armi di cui da tempo gode la Fed, per cui sembra ora più forte rispetto a qualche mese fa.

Che la ripresa sarà lenta è assodato, occorre capire se i listini incorporano già questo rallentamento economico oppure no. Di certo i prezzi delle azioni, in questo momento, sono storicamente “a buon mercato” rispetto alle obbligazioni, ed i recenti nuovi massimi sul Bund tedesco sono sembrati un eccesso di prudenza del mercato, ancora molto timoroso dopo quanto accaduto negli ultimi due anni.

 

Ribadiamo, ma corriamo il rischio di essere monotoni, che la grande sfida che attende le economie più avanzate è quella che riguarda la disoccupazione, ma siamo consci che la quadratura del cerchio è davvero difficile, coniugare un sostegno pubblico all'occupazione con la necessità di un rigore nei conti è tutt'altro che semplice.

Non ci sentiamo quindi di criticare “la politica”, a qualsiasi latitudine, se alla scoppio della crisi era chiaro ciò che doveva esser fatto, ora è tutt'altro che semplice capire la via da percorrere, insomma quando occorre salvare la pelle tutti sono concordi, le discussioni iniziano dopo.

 

Capiamo così le difficoltà nelle quali si sta dibattendo l'attuale Amministrazione statunitense, ma svanita da tempo la “luna di miele”, per Obama è già allarme popolarità e dovrà fare qualcosa, ed al più presto, in vista delle prossime elezioni di metà mandato che si terranno a novembre.

 

Per quanto riguarda le valute finalmente è arrivato un monito preciso da parte delle autorità politiche e monetarie giapponesi che non potevano più tollerare un apprezzamento così sensibile ed immotivato del loro yen, a rischio ci sono proprio le esportazioni delle aziende nipponiche, per l'economia del Sol Levante sarebbe un colpo mortale inferto alla ripresa.

 

Noi riteniamo, a dispetto di quanto avvenuto recentemente, che il dollaro debba apprezzarsi sia nei confronti dello yen che in quelli dell'euro.

 

Per tornare al nostro indice principale la settimana ha visto la pubblicazione di diverse importanti trimestrali, sono state mediamente superiori alle attese anche se il mercato ha rivolto il proprio sguardo più a questioni “internazionali” che non interne.

 

FTSE MIB a 19.817,46 punti (-0,27%).

Esattamente la metà dei titoli che compongono il paniere principale hanno terminato l'ottava con un rialzo, i restanti 20 hanno invece fatto segnare un ribasso.

 

TELECOM (+4,92%) per la terza volta nelle ultime quattro settimane l'ex monopolista è risultata la migliore del nostro indice principale. L'ultima seduta, in particolare, ha riportato le quotazioni vicine ai massimi degli ultimi tre mesi, ma al di là di motivazioni contingenti, a nostro avviso questo è il sintomo che Franco Bernabè si sta muovendo nella direzione giusta e, di conseguenza, viene premiato dal mercato, anche se gli acquisti arrivano più da Oltreoceano che non dal mercato domestico.

 

BANCA MPS (+3,52%) tutto merito di una trimestrale che il mercato ha apprezzato, il mese di agosto aveva riservato solo amarezze per gli azionisti della Banca senese, ma potrebbe concludersi con un buon recupero, le potenzialità ci sono.

 

SAIPEM (+3,25%) il recupero del greggio ha ridato vigore al titolo che ritrova quota 27 euro, ma soprattutto dà segnali di forza e si conferma uno dei migliori titoli nella performance dell'anno in corso.

 

EXOR (+2,60%) si riprende dopo un periodo non proprio felice, ricordiamo però che questi sono livelli storicamente elevati per il titolo.

 

LOTTOMATICA (+2,28%) a nostro avviso rimane su posizioni sacrificate, sembra però che il livello intorno ai 10,5 euro possa veramente fungere da limite inferiore.

 

AUTOGRILL (+2,11%) dopo un mese di agosto in sofferenza pare che il titolo possa ora recuperare alcune posizioni, molto dipenderà dal cambio, ma le prospettive sono buone.

 

TERNA (+2,09%) i difensivi si sono ben comportati e Terna continua a navigare sui massimi assoluti, per coloro che non amano il rischio e vogliono attendere momenti migliori per i listini internazionali rimane un'ottima alternativa.

 

PARMALAT (+2,02%) anche Parmalat può essere considerato un difensivo, non vediamo possibilità di forti incrementi, ma resta un'azienda non indebitata e di questi tempi è sempre una bella garanzia.

Gli altri titoli ad aver avuto un rialzo nella settimana appena trascorsa sono stati: Atlantia (+1,94%), Cir (+1,56%), Mediaset (+1,37%), Bulgari (+1,05%), Snam Rete Gas (+0,90%), Intesa (+0,89%), Enel (+0,47%), Pirelli (+0,29%), Campari (+0,25%), Ubi Banca (+0,07%), Generali (+0,07%) e Azimut (+0,07%).

Passiamo ai ribassi.

 

STMICROELECTRONICS (-6,76%) si torna sui minimi dell'ultimo anno, le preoccupazioni per il futuro del colosso statunitense Intel pesano come un macigno sul comparto che ormai da un mese e mezzo non vede altro che ribassi.

 

POPOLARE MILANO (-5,27%) praticamente tutto il ribasso è stato accumulato nell'ultima seduta dopo la comunicazione dei conti che, ovviamente, non hanno convinto gli investitori, in effetti le altre Popolari hanno fatto vedere una maggiore reattività. La delusione ci sta.

 

ANSALDO (-3,60%) nuovo scivolone per l'azienda controllata da Finmeccanica, il mercato vede solo nero, a nostro avviso, invece il titolo meriterebbe una maggiore attenzione dagli investitori, torneranno momenti migliori.

 

MEDIOBANCA (-3,51%) veramente un pessimo mese di agosto per il titolo di Piazzetta Cuccia, nell'ultima seduta ha dato un flebile segnale di ripresa, ma necessitano certamente delle conferme.

 

UNICREDIT (-3,46%) per i bancari non è un buon momento, assistiamo a buoni rimbalzi in presenza di trimestrali migliori delle attese, ma il sentiment sul comparto continua ad essere negativo.

 

PRYSMIAN (-3,35%) scende anche sotto quota 12,5 euro, è necessario ora perlomeno consolidare le posizioni attuali ed evitare ulteriori scivoloni.

 

BUZZI UNICEM (-3,28%) è stata sotto ai livelli attuali solo negli abissi del marzo 2009, il comparto è massacrato dal mercato, che a nostro avviso è troppo severo col titolo.

 

Gli altri titoli ad aver avuto un ribasso nell'ottava appena trascorsa sono stati: Tenaris (-2,60%), Banco Popolare (-2,27%), Finmeccanica (-1,80%), Impregilo (-1,35%), Mediolanum (-0,68%), Italcementi (-0,61%), Fondiaria (-0,40%), Fiat (-0,32%), Unipol (-0,28%), Luxottica (-0,16%), Geox (-0,13%) ed Eni (-0,07%).

 

Dopo questo preoccupante mese di agosto tutte le principali Banche Centrali si sono dichiarate pronte ad intervenire con mezzi di supporto all'economia, potrebbero essere solo annunci, vogliamo vedere i fatti.

 

Autore: Giancarlo Marcotti

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